L'impatto con gli stadi, come direbbero gli inglesi, è terrific. Belli, anzi bellissimi, completi, graficamente "stabili" e ricchi di dettagli. Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di una console che ha appena compiuto 10 anni, dentro a quella scatoletta girano cose a 300 Mhz, quando in quella cosa che avete comprato aspettando quella checca di Gran Turismo 5 c'è roba che supera i 3Ghz. Il danno maggiore che Sony ha fatto a PS2 è stata l'assenza dell'antialiasing a livello hardware, e questa mancanza mista a una risoluzione appena accettabile pesa enormemente anche in confronto alle vecchie XBox e Gamecube di pretoriana memoria. Non da meno va dimenticata che la PS2 è l'ultima console plug&play, metti dentro e giochi. PS2 fa tutto on-the-fly mentre le sue amiche più giovani si pettinano mentre installano giga di roba su hard disk prima di potervi far divertire. Dettagli che pesano in un gioco. Certo il pubblico è sempre in 2D ma dà la sensazione di farvi essere presente al grande evento ed è un grande massa che non disturba affatto l'occhio, probabilmente oggi la mancanza di certi colpi di luce, di una vera illuminazione o di altri effetti particellari/filtri può far storcere il naso a chi è abituato a ben altro hardware. Si può discutere che qualche stadio non sia poi così ricercato nelle forme o nei contenuti, ma se casa mia è fatta da 4 mura bianche non è che poi in un rendering 3D diventa la reggia di Caserta no? Rimane comunque esaltante giocarsi il ritorno dei quarti di Champions League in casa del Man Utd, in un Old Trafford tutto rosso oppure dare una lezione di calcio alle stelle di Mourinho nel nuovo stadio di Wembley, lo stadio che appunto ospiterà nel maggio 2011 la partita più importante dell'anno.
Questa una breve introduzione della completissima recensione del gioco ad opera di EDO il cui articolo lo trovate a questo indirizzo: WE2011 (PS2) by Edo
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